Allattamento per la prevenzione del tumore al Seno.
È ormai opinione comune e diffusa che l’allattamento al seno rappresenta un comportamento che protegge la salute: se unito a stili di vita corretti, l’allattamento al seno rappresenta un ulteriore fattore di protezione dall’insorgenza del tumore alla mammella.
Di seguito trovi tutte le risposte rapide alle domande più frequenti:
Per quanto tempo è bene allattare al seno?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda l’allattamento al seno in maniera esclusiva fino al compimento del 6° mese di vita. La valutazione della crescita del bambino o delle reali esigenze di natura fisica o sociale della nutrice permetterà di individuare i casi in cui questo limite vada invece anticipato a 4 o 5 mesi.
E’ importante, inoltre, che il latte materno rimanga la scelta prioritaria anche dopo l’introduzione di alimenti complementari (divezzamento), fino ai due anni di vita ed oltre, e comunque finché mamma e bambino lo desiderino.
Quanto l’allattamento al seno riduce il rischio di tumore?
Rispetto alle donne che non hanno mai allattato, le donne che hanno allattato i loro bambini per periodi prolungati sono a minor rischio di tumore alla mammella.
Quanto più a lungo si è allattato, tanto maggiore è la protezione: la riduzione del rischio è di circa il 4% ogni 12 mesi di allattamento (calcolato cumulativamente, cioè addizionando i mesi di allattamento dedicato ad ogni figlio). – (Fonte: IARC)
Per una maggiore protezione, è importante che la lattazione sia stata prolungata.
L’allattamento protegge solo dal tumore al seno?
Se l’allattamento è stato protratto per diversi mesi (almeno 12), la protezione riguarda sia il seno che l’ovaio: l’allattamento, infatti, mette le ovaie a riposo, facendo sì che i livelli di estrogeni si abbassino (con aumento della protezione contro il carcinoma mammario e ovarico).
Ulteriori vantaggi dell’allattamento al seno
L’allattamento al seno, oltre a ridurre il rischio di tumore, riduce il rischio di sanguinamento dopo il parto, stimola l’utero a tornare alle sue dimensioni originali, tiene sotto controllo i livelli di glucosio riducendo il rischio di diabete, facilita il ritorno al peso forma.
Le donne che hanno allattato hanno una minore probabilità di diventare obese o sovrappeso, così come i loro bambini.
È sufficiente l’allattamento al seno per proteggere dal tumore al seno?
Purtroppo no: le cause del tumore alla mammella sono di diverso genere; l’allattamento prolungato al seno, comunque, rappresenta un buon fattore di protezione (con riduzione del rischio di insorgenza) al quale vanno aggiunte le solite raccomandazioni sugli stili di vita: mantenere il peso corporeo nella norma (l’indice di massa corporea deve essere incluso tra 18.5 e 24.9), evitare cibi spazzatura e bevande zuccherate, mangiare frutta e verdura (5 porzioni complessive al giorno), limitare l’assunzione di carne rossa, limitare l’uso di bevande alcoliche, non fumare e fare regolarmente attività fisica.
Le proprietà del latte materno
Da un punto di vista nutrizionale il latte materno contiene proteine, lipidi, sali minerali e zuccheri in quantità e proporzioni adeguate alle necessità del bambino. È composto per circa il 90% d’acqua, garantendo l’idratazione ottimale, senza che il bimbo debba bere acqua o altri liquidi. Il latte materno ha anche proprietà anti-infettive, e favorisce lo sviluppo di batteri intestinali benefici, aiutando il piccolo a debellare i patogeni responsabili delle gastroenteriti (coliche del neonato). Infine il latte materno ha anche proprietà anti-allergiche grazie alla presenza di immunoglobuline (IgA). L’allattamento al seno sembra proteggere il bambino da allergie alimentari in età adulta: ritardando i primi contatti con gli alimenti, dà il tempo al sistema immunitario di svilupparsi.