Ambulatorio di Colonscopia

Il tumore del colon-retto
Il tumore del colon-retto è una conseguenza della crescita incontrollata delle cellule della mucosa che riveste internamente l’intestino e in particolare il colon
(la parte più lunga dell’intestino crasso) o del retto (la parte più vicina all’ano).
Secondo i dati forniti dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), il tumore del colon-retto rappresenta il 10 per cento di tutti i tumori
diagnosticati nel mondo; in Italia nel 2022 sono state stimate circa 48.100 nuove diagnosi (Rapporto Airtum – “I numeri del cancro in Italia 2022”).
Negli ultimi anni la mortalità per il cancro del colon-retto ha registrato un forte calo, attribuibile principalmente ai programmi di screening, alla diagnosi
precoce e al miglioramento delle terapie sia chirurgiche che mediche.
Fattori di rischio
Nell’insorgenza dei tumori del colon-retto, i principali fattori di rischio sono rappresentati da un consumo eccessivo di carni rosse e di insaccati, farine e
zuccheri raffinati, da condizioni come obesità e sovrappeso, assenza di attività fisica, fumo ed eccesso di alcool.
Viceversa, diete ricche di fibre, caratterizzate da un alto consumo di frutta e vegetali, sembrano avere un ruolo protettivo.
Anche la familiarità rappresenta un importante fattore di rischio, mentre altri elementi predisponenti sono l’età (l’incidenza è superiore nelle persone
anziane), le malattie infiammatorie croniche intestinali (come la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn), una storia clinica passata di polipi del colon o un
pregresso tumore del colon-retto.
Prevenzione primaria
Prevenire l’insorgenza dei tumori del colon-retto significa intervenire sui fattori di rischio modificabili per ridurre la probabilità di ammalarsi: seguire una dieta con pochi grassi, poca carne e ricca di fibre, vegetali e frutta, mantenersi attivi, evitare sovrappeso e obesità, non fumare e in genere mantenere abitudini e comportamenti orientati alla salute generale dell’organismo.
Diagnosi Precoce
In Italia i test utilizzati per lo screening del tumore del colon-retto sono principalmente due: la ricerca di sangue occulto nelle feci e la
rettosigmoidoscopia.
In alcune regioni a questi si aggiunge la colonscopia, indagine di riferimento per quanto riguarda la diagnosi precoce del tumore del colon-retto poichè
permette di esaminare tutto il tratto interessato.
La colonscopia, infatti, è riconosciuta globalmente come metodo goal standard di screening per la sua alta sensibilità nell’individuare lesioni precancerose o
tumori in fase precoce, con una conseguente riduzione dell’incidenza del cancro del colon-retto e della mortalità correlata.
Il test di screening utilizzato nella quasi totalità dei programmi è il test del sangue occulto nelle feci, eseguito ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni.
L’esame, estremamente semplice, consiste nella raccolta (eseguita a casa) di un piccolo campione di feci e nella ricerca di tracce di sangue non visibili a
occhio nudo. Tale test ha un’attendibilità limitata nell’evidenziare la presenza di polipi, riconosciuti come stadio precursore del tumore del colon-retto.
La Regione Piemonte ha recentemente modificato il protocollo di screening colonrettale che esegue attraverso il progetto “Prevenzione Serena” ampliando
la fascia d’età di invito dai 50 ai 74 anni e introducendo l’offerta del test per la ricerca del sangue occulto fecale come test primario di screening, in alternativa
alla sigmoidoscopia, esame endoscopico, che consiste nella visualizzazione diretta, tramite una sottile sonda flessibile dotata di telecamera, dell’ultima
parte dell’intestino.
Queste modifiche del protocollo hanno l’obiettivo di ampliare la quota di popolazione che può beneficiare dello screening e di aumentare il numero di
persone che vi partecipano.
L’ambulatorio di colonscopia di Spazio LILT
L’ambulatorio di colonscopia di Spazio LILT intende promuovere la prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori del colon retto tramite la pancolonscopia,
un’indagine completa che analizza l’intestino crasso, dal retto sino al fondo ciecale.
Due colonscopi ad alta definizione di ultima generazione consentono un’ottimale esplorazione della mucosa e sono integrati da una cromoendoscopia virtuale, uno strumento adatto a riconoscere margini delle lesioni piatte non polipoidi, più difficilmente riconoscibili rispetto ai polipi tradizionali. La cromoendoscopia virtuale è inoltre idonea alla definizione dei polipi minimi (inferiori ai 5 mm).

L’ambulatorio di colonscopia si rivolge a tutta la popolazione a rischio di sviluppare il cancro del colon e in particolare ai soggetti asintomatici a partire
da 50 anni.
In presenza di familiarità per tumore del colon retto o per sindromi polipose in familiari di I° grado, è consigliabile anticipare di 10 anni l’indagine rispetto
all’età del “caso indice” (ovvero il familiare colpito).
Se individuati, durante l’esame vengono asportati eventuali polipi o formazioni sospette ed inviate in laboratorio per accertarne la natura.
Come prenotare la visita
A causa del grande numero di richieste, è possibile prenotare la visita presso l’ambulatorio di colonscopia telefonicamente dal 1° giorno del mese in corso
per il mese successivo, fino ad esaurimento posti.
Ad esaurimento delle disponibilità, le prenotazioni verranno chiuse fino all’inizio del mese successivo.
Donazione consigliata: 200,00 euro
Esame istologico: da 14,10 euro a 46,50 euro (a secondo del numero di campioni prelevati)
Questo importo consente a LILT Biella di sostenere una parte delle spese di gestione dell’ambulatorio per un singolo esame.
I medici specialisti dell’ambulatorio di colonscopia di Spazio LILT sono:
Dott. Sergio Peyre
Dott. Franco Ferrero
Lo Staff dell’ambulatorio è composto inoltre da:
Antonella Petterino (Infermiera)
Francesca Noli (Operatore sanitari volontario)
Massimiliano Rossi (Operatore sanitari volontario)
Dott. Italo Di Laura (Anestesista)
LA PANCOLONSCOPIA NELLA PREVENZIONE DEL CANCRO COLONRETTALE
Un progetto di LILT Biella insieme a LILT Siena e LILT Siracusa
Nel 2021 è stato siglato, insieme alla LILT di Siena e alla LILT di Siracusa, un progetto che ha l’obiettivo di confermare l’efficacia della prevenzione del
carcinoma del colon-retto tramite la colonscopia e dell’importanza di eseguire l’esame a partire dai 50 anni di età.
Il progetto assistenziale, della durata di due anni e cofinanziato grazie al bando del 5×1000 della Sede Centrale della LILT, prevede l’accesso spontaneo su base volontaria all’esame colonscopico per tutti gli over 50, oppure over 45 in presenza di familiarità per il tumore del colon-retto.
Per tenere conto delle diversità fra le varie realtà locali, LILT Biella ha coinvolto le altre due Associazioni Provinciali, una del Centro e una del Sud Italia,
entrambe dotate di nuove sedi poliambulatoriali ed esperienza in diagnostica colonscopica, con l’obiettivo di verificare, su più larga scala, l’esperienza
dell’Ambulatorio Colonscopico di Spazio LILT e arrivare ad eseguire globalmente almeno 1.000 colonscopie all’anno, per un totale di 2.000 esami.
Tutte le colonscopie sono eseguite nei poliambulatori delle tre Associazioni Provinciali, mentre gli esami istologici sono eseguiti esternamente.
A causa dell’aumento dell’incidenza del tumore del colon-retto in soggetti giovani, anche per quanto riguarda i programmi di screening, è attualmente in
discussione la possibilità di abbassare ulteriormente l’età minima per l’accesso a 45 anni.