La prevenzione e la diagnosi precoce dei tumori sono state rallentate dal Coronavirus. Scopri come, attraverso le ecografie, puoi prevenire i tumori alla mammella, all’addome, alla tiroide e all’apparato urinario
Durante gli ultimi due mesi siamo stati tutti impegnati a fronteggiare la pandemia da Covid-19 che, speriamo, prima o poi finirà. Senza abbassare la guardia è necessario riprendere e garantire la continuità assistenziale e di diagnosi perché purtroppo le altre patologie non sono scomparse, infatti non si muore solo di Coronavirus.
Per questo, Spazio LILT non dimentica la sua mission che è la prevenzione primaria e secondaria nella lotta contro il cancro. In queste settimane della fase 2 gli ambulatori di LILT Biella stanno piano piano riaprendo con tutte le precauzione necessarie perché il nemico invisibile, Covid-19, non è stato completamente sconfitto. Bisogna comunque cercare di tornare alla normalità in quanto l’impatto della pandemia da Coronavirus sulla cura del cancro in Italia è stato molto alto (basta pensare a diagnosi, biopsie dimezzate e visite dei pazienti diminuite del 57%). I tumori non sono malattie meno gravi del Covid-19 e sappiamo bene che ritardi nella diagnosi e programmazione assistenziale possono compromettere la sopravvivenza. Detto questo, nella fase due la Lilt ha attivato protocolli specifici per la protezione del contagio al fine di riprendere l’attività di prevenzione negli ambulatori e tra questi quello ecografico dove vengono effettuate ecografie mammarie, addominali e tiroidee.
Ecografia, esame diagnostico che ti aiuta nella diagnosi precoce
L’ecografia mammaria è un indagine diagnostica innocua, ripetibile, assente da controindicazioni quindi possibile anche in donne in stato di gravidanza. È un indagine di prima istanza in donne asintomatiche con età inferiore a 40 anni per la prevenzione del cancro al seno associata alla palpazione. È molto utile nella diagnosi di lesioni mammarie benigne (cisti, fibroadenomi), però bisogna comunque aver presente che non può essere considerata quale unico test diagnostico di diagnosi precoce di tumore al seno, ruolo invece insostituibile della mammografia nelle donne sintomatiche con età superiore a 40 anni o con familiarità oncologica positiva.
L’ecografia addominale superiore e inferiore è un indagine molto affidabile perché permette di identificare la natura, la sede e l’estensione delle eventuali lesioni o patologie. Ad esempio è molto affidabile nella distinzione di eventuali patologie pancreatiche, nella presenza di calcoli biliari, flogosi delle vie biliari acute e croniche, tumori della colecisti, delle vie biliari, tumori epatici sia primitivi che metastatici. Con questa metodica può essere ben dimostrato il parenchima epatico, i vasi portali e le vene sovraepatiche che si manifestano come zone tubolari prive di echi. Inoltre con il modulo ecodopller si fa diagnosi quali e quantitativa della vascolarizzazione.
L’alterata ecogenicità del parenchima permette di riconoscere lesioni epatiche focali (benigne o maligne) e lesioni epatiche diffuse (steatosi, cirrosi, epatite cronica).
L’ecografia è un esame di prima istanza non solo per l’addome superiore ma anche per l’apparato urinario per diagnosticare condizioni patologiche clinicamente sospette e soprattutto escludere eventuali patologie tumorali presenti in tale sede o anche in organi adiacenti quali prostata nell’uomo e annessi o utero nella donna.
Nella patologia tiroidea l’ecografia ad alta frequenza rappresenta la metodica d’indagine di prima scelta, consentendo infatti un accurata misurazione dei lobi tiroidei e rendendo possibile una differenziazione tra patologia congenita o acquisita e in quest’ultima la distinzione di iperplasie, tiroiditi, adenomi, neoplasie maligne. È utile il controllo ecografico della tiroide in quanto la patologia nodulare è notevolmente più frequente di quella diffusa con netta prevalenza per il sesso femminile e con incidenze variabili secondo le aree geografiche e le esposizioni a radiazioni ionizzanti. Il tumore della tiroide è il 3-4% di tutti i tumori, più frequente nelle donne nella fascia di età tra 40-60 anni. Il numero dei casi di tumore della tiroide è aumentato negli ultimi decenni e la diagnosi riguarda soprattutto piccoli carcinomi scoperti spesso casualmente con un ecografia tiroidea completata con lo studio color doppler e con elastosonografia. I controlli ecografici inoltre sono indispensabili nella ricerca di adenopatie laterocervicali metastatiche e nel follow up post-tiroidectomia.
Articolo a cura della Dott.ssa Gemma Scoccia – Ambulatorio Ecografico di Spazio LILT
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