A Spazio LILT disponibile la guida europea dedicata alla prevenzione della depressione tramite una corretta alimentazione.

Mood food, “Umore e Cibo” ovvero il cibo che cura. E’ questo il nome di un progetto europeo che ha visto 13 organizzazioni di 9 paesi europei lavorare insieme a una ricerca finanziata dalla Commissione europea (FP7) dedicata ad indagare modalità di prevenzione della depressione attraverso l’alimentazione. I risultati sono stati raccolti in una brochure tradotta in 5 lingue e disponibile da oggi a Spazio LILT.

La guida è la sintesi dell’approccio integrato utilizzato dal progetto che ha unito e mixato le competenze di professionisti della nutrizione, della psicologia preventiva, del comportamento dei consumatori e della psichiatria. Tutti uniti per studiare il potenziale del cibo nella prevenzione della depressione.

Prevenire la depressione attraverso il cibo: 5 consigli utili

I risultati dimostrano che seguire un modello dietetico sano riduce i sintomi depressivi e il rischio di depressione: 5 i consigli principali:

  • mangiare più frutta, verdure e cereali
  • scegliere prodotti sani
  • moderare il consumo di alcuni alimenti come, per esempio, i latticini
  • mangiare meno alcuni alimenti come, per esempio, la carne rossa
  • fare piccoli cambiamenti che ogni giorno, migliorano la nostra alimentazione

Corretti stili di vita: LILT Biella da sempre in prima linea

“LILT Biella è da sempre impegnata a promuovere i corretti stili di vita. Lo facciamo quotidianamente a Spazio LILT attraverso i nostri ambulatori dedicati alla prevenzione primaria: Centro antifumo di II livello, Ambulatorio Dietologico e Ambulatorio di prevenzione e trattamento di sovrappeso e obesità in età evolutiva, ambulatorio di Esercizio Fisico Adattato – commenta Ylenia Sacco, Responsabile Ricerca e Innovazione di LILT Biella – Le guide che oggi mettiamo a disposizione proprio all’interno di questi ambulatori possono essere un aiuto per tante persone, per la loro salute e il loro benessere. Materiali così completi sono una ricchezza per la nostra associazione che può oggi distribuirli alla popolazione biellese grazie ai progetti di ricerca che ha avviato negli ultimi anni e alle relazioni e collaborazioni intraprese con i suoi partner europei”.