Volontariato e Cure Palliative: disciplinate a livello nazionale le metodologie che guideranno il processo di selezione e formazione dei volontari

Il volontario in Hospice non svolge assistenza di tipo infermieristica  o socioassistenziale; il suo compito principale è quello di stare accanto a malati e ai familiari che lo desiderano con l’intento di rendere meno gravoso l’ultimo periodo di vita e per offrire uno spazio di ascolto.

Dopo 10 anni della legge 38/2010 – “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore“- che riconosceva il ruolo fondamentale del volontariato in Cure Palliative, lo scorso 9 luglio è stata finalmente disciplinata a livello nazionale la metodologia che guiderà il processo di selezione e formazione dei volontari. Come si legge nel comunicato stampa della Federazione Cure Palliative, che ha accolto con soddisfazione, la notizia “si tratta di un passaggio di storica importanza per le Cure Palliative. Poiché il volontariato è una risorsa preziosa per le Cure Palliative, ne è parte fondante e contribuisce alla sua sostenibilità, oltre ad essere espressione di solidarietà civile delle nostre Comunità.”

Sempre dal comunicato “Il volontario è una persona che opera – gratuitamente – all’interno dei servizi di Cure Palliative ponendo al centro del suo operato il malato inserito nel proprio contesto socio-famigliare. Lo accompagna nel percorso di malattia anche in fase terminale, e lo sostiene con interventi – coordinati e integrati con l’equipe curante – finalizzati ad alleviare la sofferenza esistenziale, psicologica e sociale, sviluppando una efficace relazione di aiuto con il malato stesso e con la famiglia. La formazione del volontario si realizza attraverso un percorso distinto in una prima fase di selezione, seguita dalla fase di didattica pura volta alla acquisizione di competenze specifiche e dalla fase di tirocinio ed esperienza sul campo, di affinamento delle competenze relazionali e di lettura dei bisogni del contesto famigliare. La formazione iniziale prosegue con una formazione continua di aggiornamento a cadenza annuale“.

Volontariato in Cure Palliative: il contributo di LILT Biella

Tutte tappe di un percorso che LILT Biella ha da sempre sostenuto ed agevolato.
Il percorso per diventare volontario in Hospice inizia anche in Lega Tumori con una selezione – commenta Anna Porta, Psicologa e Psicoterapeuta di LILT Biella – Successivamente vengono attivati 13 incontri di formazione duranti i quali vengono trattate tematiche relative a: cure palliative, comunicazione verbale e non verbale, comunicazione con il malato terminale e con la famiglia, perdita e lutto, etica ecc. Durante l’anno i volontari partecipano ad incontri di supervisione che hanno la funzione di sostenerli durante il loro servizio offrendo loro uno spazio di rielaborazione delle esperienze vissute e costituendo momenti di formazione continua attraverso la pratica.

La LILT di Biella, attraverso la Dott.ssa Anna Porta, ha partecipato attivamente alla redazione del core curriculum del volontario in cure palliative editato dalla collana “Punto e Virgola” – Percorsi formativi e e Core Curriculum del Volontario in CP ” (2013) – dove sono definite le conoscenze e le competenze necessarie ad un volontario per operare in CP e all’individuazione di alcuni cardini della selezione – “La Selezione dei Volontari” (2017). Entrambi i documenti sono scaricabili gratuitamente del sito della FCP.

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