Un incontro per dibattere insieme al Dott. Tonino Aceti sui nuovi scenari per il mondo della sanità e del terzo settore
Si è svolto ieri, martedì 22 settembre, a Spazio LILT l’incontro organizzato da LILT Biella e OPI Biella con il Dott. Tonino Aceti, Componente del Comitato Tecnico-Scientifico Nazionale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori e Portavoce della Federazione Nazionale degli Ordine Professionale degli Infermieri.
Un’occasione, fortemente voluta, per condividere insieme orientamenti e sfide future. La pandemia Covid ha infatti proiettato il nostro paese non solo in una crisi sanitaria, ma anche economica, finanziaria e sociale.
Ospedali al collasso, mancanza di diagnosi non solo per i tumori, ma per tutte le malattie cronico-degenerative per mesi, aumento della forbice tra le persone povere e quelle ricche, maggiore fragilità dei soggetti già deboli. Sono solo alcune delle conseguenze che la pandemia ha generato e a cui il nostro paese ha reagito potendo contare, ancora una volta, sul ruolo del Terzo Settore che, in alcuni casi, ha supplito totalmente quello istituzionale.
A fare gli onori di casa, il Presidente di LILT Biella, Dott. Mauro Valentini e la Dott.ssa Rita Levis Vice-Presidente di LILT Biella, nonché Presidente OPI Biella, che più volte nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato i rappresentanti delle autorità locali, hanno ribadito l’importanza della prevenzione come strumento imprescindibile per non trovarsi di nuovo impreparati nel prossimo futuro. Ma anche come strumento per intervenire dopo la quarantena al fine di scongiurare il pericolo della sospensione delle visite e degli screening durante un eventuale nuovo lockdown.
Un appello, lanciato da LILT Biella sin dall’inizio della fase 2 dell’epidemia e ripreso anche dall‘Assessore Regionale alla Sanità Dott. Luigi Icardi che, pur non riuscendo intervenire personalmente all’incontro, ha voluto far sentire la sua presenza e la sua vicinanza attraverso un messaggio che è stato letto all’apertura dell’incontro. Proprio all’Assessore si è rivolto il personale ringraziamento sia della Presidente OPI che del Dott. Tonino Aceti: il suo contributo, non solo come Assessore Regionale ma come Coordinatore della Commissione Salute è stato fondamentale nel determinare la prima grande innovazione del sistema sanitario: l’istituzione degli infermieri di famiglia e comunità.
Grazie al Decreto rilancio, diventato ormai legge, dopo essere stati protagonisti in prima linea, insieme a tante altre figure del nostro sistema sanitario, per tutta l’emergenza Covid 19, gli infermieri oggi potranno svolgere la loro preziosa opera direttamente sul territorio, primo baluardo per prevenire e successivamente gestire le emergenze sanitarie.
Eppure, come ben ha sottolineato il Dott. Aceti, ancora oggi, nonostante il potenziamento dell’assistenza territoriale e i contributi stanziati dallo Stato alle Regioni con il fine di creare dei piani di rientro per ridurre i tempi di attesa che la pandemia ha provocato, si stima che, in Italia, manchino ancora 54 mila infermieri per raggiungere gli standard internazionali a cui un paese come l’Italia è chiamato ad adeguarsi e che, come ben sottolineano i dati dell’ANAAO (Associazione dei medici e dirigenti sanitari italiani) durante l’emergenza siano state sospese ben 13 milioni di visite, 500 mila interventi e 4 milioni di screening oncologici.
“Recuperare tutte le prestazioni sanitarie che sono state sospese durante il lockdown è la priorità principale del nostro Paese – ha commentato il Dott. Aceti – E‘ necessario intervenire subito per il bene dei malati oncologici, perché il cancro non si ferma, ma anche dei pazienti cronici che oggi versano in situazioni di grande difficoltà. I fondi stanziati vanno ora utilizzati al meglio da parte delle Regioni. L’altra grande sfida è quella di rafforzare, potenziare e innovare tutta l’assistenza sanitaria territoriale attraverso investimenti su un personale sanitario quanto più prossimo al cittadino, che possa entrare nelle case. In questo senso, l’infermiere di famiglia e di comunità sarà sicuramente una grande innovazione“.
Altra sfida importante per il futuro, la digitalizzazione delle cure. Positivi i primi passi fatti dalle Regioni che stanno recependo le Linee di indirizzo nazionali in materia di Telemedicina: le innovazioni digitali potranno di conseguenza essere messe al servizio della cura della persona e dei cittadini. Esistono poi necessità a cui oggi il Terzo Settore è riuscito a rispondere anche durante la pandemia, pur rischiando di scomparire. “Per quanto riguarda il volontariato, è stata una spina dorsale importante del nostro paese, ha dato risposte non considerate dal sistema pubblico. E’ importante adesso riconoscere la sua attività e sostenerla in quanto strategica per il futuro della salute dell’Italia intera“.
Una salute che è un po’ il termometro dello stato generale di un intero Paese che può espandersi e crescere e prosperare solo se riesce a garantirla ai suoi cittadini. E, come ben hanno sottolineato in chiusura il Dott. Valentini e la Dott.ssa Levis, se si riesce, attraverso a uno sforzo collettivo che è anche un atto di coraggio, a lavorare a politiche di medio e lungo termine affinché il concetto di prevenzione possa permeare l’intera società: dalla scuola in poi, affinché, in futuro, non si ripetano più situazioni simili a quella che, tutti noi, abbiamo appena vissuto.
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