Sapevi che il fumo di sigaretta è la prima causa di morte evitabile? Scopri perchè devi smettere di fumare adesso.

Oltre 6 milioni di vittime ogni anno: il tabagismo è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie. Proteggi la tua salute.

Tabagismo e malattie fumo-correlate

Il tabagismo è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie.

Fumare rappresenta la principale causa di morte evitabile nel mondo che conta circa 6 milioni di vittime ogni anno di cui il 10% causata dal fumo passivo. In Italia si stima siano tra 70 e 80 mila i morti ogni anno a causa di questo vizio.

Secondo il più recente rapporto sul fumo realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, in Italia fumano più di 11 milioni di persone, di età compresa principalmente fra 25 e 44 anni.

Negli Stati Uniti sono state identificate ben 27 patologie fumo-correlate e sembra che si perda un giorno di vita per ogni settimana di fumo. In generale, la qualità di vita del fumatore è inferiore a causa della maggiore frequenza di patologie respiratorie e cardiache (ipertensione, ictus, infarto) che influenzano negativamente la sua quotidianità.

 

Fumare in gravidanza

Fuma circa un quarto delle donne tra i 25 e i 44 anni, e poiché si tratta di donne in età fertile, la probabilità che tra queste ci siano donne in gravidanza o che ne stanno programmando una è molto elevata.

L’arrivo di un bambino rappresenta un’opportunità per tutta la famiglia per migliorare la qualità della propria vita. Quando si aspetta un bambino non bisogna assolutamente fumare; è importante che anche i familiari e conviventi fumatori che vivono con una donna in gravidanza, smettano immediatamente.

E’ dimostrato che il tabagismo durante la gestazione può causare l’aborto spontaneo o il parto prematuro, ma non solo. Il fumo è tra i responsabili della mortalità e morbilità perinatale e infantile oltre che di basso peso alla nascita e della sindrome di astinenza neonatale da nicotina. Gli studi evidenziano, inoltre, un ritardo nella crescita cognitiva, un rischio maggiore di infezioni respiratorie e alterazioni in alcuni cromosomi fetali più sensibili ai composti del tabacco.

Gli effetti negativi del tabacco sono evidenti anche dopo il parto: meno latte, di minore qualità e durata della produzione nel tempo inferiore rispetto ad una neo-mamma non fumatrice.

 

Abitudine del fumo tra i giovani

Ma quando e perché si inizia a fumare? Fuma il 22,1% dei maschi e il 17,2% delle femmine di età compresa tra i 15 e i 24 anni, ed è proprio in Europa che l’uso del tabacco è più popolare tra i giovani, in particolare tra le ragazze.

L’abitudine al fumo tra i giovani solitamente progredisce attraverso cinque fasi: sviluppo di credenze e attitudini relative al tabacco; sperimentazione; adozione del comportamento a breve termine; uso regolare; dipendenza. Le motivazioni che spingono i giovani a fumare dipendono da un processo multifattoriale complesso, che include fattori di rischio ambientali (accessibilità ai prodotti a base di tabacco), sociodemografici (basso livello socio – economico e di istruzione) e comportamentali (basso livello di autostima).

Quando decidono di smettere di fumare molti hanno bisogno di un supporto specialistico, a causa della dipendenza, che può essere fisica, psicologica e comportamentale.

Oggi sono disponibili efficaci terapie farmacologiche (che agiscono sui sintomi dell’astinenza) e psicologiche. I farmaci impiegati sono sostitutivi o agonisti parziali della nicotina, (vareniclina), e antidepressivi. Il supporto psicologico affronta insieme al paziente le motivazioni che lo spingono a fumare, i costi che ne derivano e i benefici dello smettere. Tra questi non è irrilevante una vita più lunga e gradevole per sé e per gli altri.