Lampade abbronzanti: tutto quello che ti serve sapere per un’abbronzatura consapevole
Nella società attuale l’abbronzatura è diventata uno status symbol, simbolo di benessere e di ben avere. Purtroppo i pericoli delle lampade abbronzanti derivanti dall’esposizione ai raggi UV sono insidiosi: una buona informazione può aiutaci a non abusare di lettini e lampade abbronzanti.
All’interno della nostra guida troverai tutti gli approfondimenti relativi alle sezioni che seguono.
Lampade abbronzanti e melanoma
L’indagine condotta dagli esperti dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, (analisi di oltre 20 studi epidemiologici realizzata da 20 ricercatori di nove Paesi diversi) dimostra che il rischio di melanoma aumenta del 75% se l’uso delle apparecchiature abbronzanti inizia prima dei 30 anni. Risulta altrettanto evidente che le lampade espongono anche a rischi più elevati di melanoma oculare. Tutto ciò rafforza le raccomandazioni dell’OMS di evitare lampade solari e proteggersi dall’esposizione eccessiva al sole.
I raggi UV e l’invecchiamento precoce della pelle
Tra i pericoli delle lampade abbronzanti non possiamo non annoverare il temuto fotoaging, l’invecchiamento precoce della pelle causato da un esposizione cumulativa ai raggi UV. La pelle diventa più secca, ruvida, con macchie iperpigmentate e con un aspetto coriaceo e rugoso.
I raggi UVA, penetrando in profondità nel derma indeboliscono le fibre di collagene ed elastina causando la perdita di elasticità ed il rilassamento cutaneo. Le rughe sono tra gli effetti più visibili dell’esposizione cumulativa ai raggi UV.
I raggi UV e i pericoli delle lampade abbronzanti per i nostri occhi
Anche gli occhi possono essere danneggiati dall’eccessiva esposizione alle radiazioni UV. La cornea, infatti, può essere soggetta a fotocheratite, mentre la congiuntiva a fotocongiuntivite, forme infiammatorie acute e superficiali provocate da esposizioni brevi ma intense a UVB e UVC.
I sintomi che compaiono anche dopo 6/12 ore, comprendono: dolore, fotofobia, lacrimazione e spasmo delle palpebre. Queste manifestazioni fortunatamente si risolvono nell’arco di 24 ore. Se l’esposizione alle radiazioni UV è invece cronica/duratura, si può avere la comparsa di cheratopatia, che si presenta come forma di accumuli giallastri nella parte esposta di cornea e congiuntiva.
Per quel che riguarda il cristallino, numerosi studi epidemiologici hanno dimostrato che l’esposizione cumulativa ai raggi UV è responsabile dell’insorgenza di cataratta, consistente in un’opacizzazione del cristallino.
Effetti immunologici degli apparecchi abbronzanti
Le radiazioni UVA sono in grado di modificare sia le reazioni immunologiche normali che quelle patologiche: se l’uso delle lampade solari favorisce il miglioramento clinico di dermatiti atopiche, è altrettanto vero che alcuni studi mostrano che l’esposizione alle radiazioni UV può attivare e accelerare la moltiplicazione di alcuni virus umani quali: HIV e l’Herpes Virus. Il Lupus eritematoso sistemico ha un aggravamento del quadro patologico in seguito all’esposizione ai raggi UV.
Consigli utili per evitare i pericoli delle lampade abbronzanti
Per non correre rischi, è importante rispettare alcune regole di igiene e sicurezza. Accorgimenti fondamentali per non rischiare problemi anche seri alla pelle e alla vista. Ecco alcune regole generali.
- Verificare con il medico curante o con il dermatologo se la propria carnagione è adatta a questo tipo di esposizione, quante lampade si possono fare e con quali tempi.
- Valutare con il medico curante o il dermatologo se e quali creme protettive utilizzare ed evitare l’applicazione di cosmetici: potrebbero provocare reazioni allergiche.
- Evitare di prendere il sole naturale e il sole artificiale nello stesso giorno.
- Non esporsi alle lampade se si stanno assumendo farmaci che possono causare reazioni allergiche (come antistaminici, antibiotici e pillola contraccettiva): prima consultare sempre il medico.
- Indossare sempre gli occhialini per proteggere gli occhi.
- Usare sempre occhialini, lenzuola e asciugamani sterilizzati.
- Rispettare le regole che riguardano la durata dell’esposizione e gli intervalli fra le sedute.
- Dopo ogni seduta applicare una dose abbondante di doposole o di prodotto idratante e lenitivo.
- Rivolgersi al medico se sulla pelle compaiono macchie o zone pigmentate e in rilievo.
- Affidarsi a centri che, pur non conoscendo la persona, si informano sul tipo di pelle.