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Il passo di Luigi è deciso e, quando entra in Spazio LILT chi lo conosce, sorride.
Non è possibile fare altrimenti per chi, ogni giorno, si impegna per arrivare prima della malattia e batterla sul tempo. Non è possibile fare altrimenti perché la sua storia è entrata nel cuore di tutti noi.

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Il 29 gennaio 2020 Luigi aveva passato la serata a Milano a vedersi la partita dell’amata Inter. Una vita tranquilla, la sua: il lavoro, i figli, lo sport, l’attenzione per i corretti stili di vita e la sua salute. Quell’attenzione che la mattina successiva alla vittoria dell’Inter contro la Fiorentina lo aveva portato a fare un’ecografia all’addome completo a Spazio LILT. L’ecografia è un esame che permette di riscontare diverse patologie e che, lo scorso 30 gennaio, riscontrò a Luigi una patologia pancreatica.

In poche ore Luigi ha dovuto accettare che il tumore faceva parte della sua vita e che era necessario intervenire. Per affrontarlo ha usato lo stesso passo spedito di sempre: analisi, esami e poi, esattamente il giorno prima al lockdown che ha bloccato un’intera nazione, l’intervento subito seguito da complicanze gravi. A tal punto che sono stati davvero tanti i giorni passati da Luigi nel reparto di terapia intensiva, a lottare per la vita, sperando di non essere contagiato anche dal Covid19. Poi il ritorno a casa, la riabilitazione, anche psicologica affiancato dalla specialista di LILT Biella.

Oggi, dopo cinque mesi, Luigi è entrato in Spazio LILT, con il suo passo spedito, per un controllo: il tumore non c’è più. Sa bene che la sua lotta è ancora lunga. Ma sa anche che senza quel controllo oggi non sarebbe più qui. E quando gli parli ti ringrazia perché, dice lui, se non esistessero realtà come la vostra, non sarei più qui.

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